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Volare in terra e camminare in cielo

domenica 21 febbraio 2010

Eco del tempo nuovo

Ogni casa aveva una vista
su cielo o terra o mare e a volte mista.
Bambini giocavano con altri bambini
cosi' come uomini si abbracciavano senza inchini.
Vi erano giorni in cui le spose amavano i propri sposi,
con essenza di donna, profumo di uomo e che nessuno osi.
Conoscevo giorni in cui si sapeva che il conflitto ci appartiene
se non che ben altra cosa e' la guerra che nulla lascia e tutto tiene.

Spero che di giorni passati narreremo,
perche' proprio te cielo colpiremo.
Desiderio,
desta ogni sguardo da lui siderio,
prima che il cuore tuo sia infranto
da terre nascoste nonostante in pianto,
da cotante sottili nubi e senza luce,
da orizzonti morti seppur in nuce.

Or se desueto possa sembrare,
che proprio a me stesso, in quanto uomo, andassi a pregare,
allor le donne tutte andro' a supplicare.

Ma da chi altro io potro' mai andare
per far in modo che si continui ancora ad amare:
da te io mi reco Santissima Maria di Gesu',
salva questi valori impoveriti da non so' cosa piu'.
Proteggi sempre la vita,
scaccia chi su di essa voglia metter le dita,
che nessun entusiasmo venga piu' spento
e non esista emozione che affoghi ancor il suo lamento.
Salva il bacio, dalla sua ormai cosmetica esistenza,
e il sesso, deprivato della parola persona e della sua vera essenza.

E se tu donna mi ascolterai
e tu o mio Dio  un giorno vorrai,
salva tutti i tuoi figli da queste mura
immerse in tutta questa vecchiura,
vecchiura fatta di luccichii e nomi altisonanti
piuttosto che bimbi seppur piu' importanti.
Sappiano i tuoi figli vivere ogni giorno come l'ultimo di un dono,
in ogni tempo che e' e che sara' nuovo
seppur eco di un passato sghembo
di un giorno coartato e privo di ogni suo lembo.

Marco Ciambra
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