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Volare in terra e camminare in cielo

martedì 16 febbraio 2010

C'e' chi si chiede: "PERCHE' I CANI CHE MORDONO DOBBIAMO SOPPRIMERLI...E GLI UOMINI CHE STUPRANO NO ???"


Rispetto l'uomo e gli animali come cerco di rispettare tutto cio' che mi circonda compreso cio' che e' inanimato questo perche' anche l'inanimato, il mio corpo, l'acqua e minerali che mi compongono sono parte di me e gli animali con me vivono nella mia stessa casa che si chiama Terra una casa che mi sono ritrovato da quando sono nato senza aver fatto nulla.


Da un punto di vista biologico, neurologicamente parlando, l'animale non ha le stesse funzioni cognitive dell'uomo, quelle funzioni che permettono di avere una vita spirituale e tante altre capacita' che solo l'uomo puo' avere, quella neocortex vanto della razza umana. Quest’area cerebrale neocorticale consente di dare ai nostri impulsi emotivi una risposta più analitica o appropriata, modulando l’amigdala e le altre aree limbiche (patrimonio unico degli animali) per dare una risposta non semplicemente condizionata ma situata cioe' immersa in una situazione.
Gli animali provano emozioni e' vero e quindi soffrono ma per questo sono come, per questo sono uguali all'uomo? No, le emozioni animali sono primordiali , paleoencefaliche (ansia, paura, abbandono, etc.) e il rimurginare, l'astrazione (e non solo) sono e restano capacita' umane o eventualmente capacita' che noi uomini attribuiamo agli animali (dandogli un nome umano, parlandogli, etc.).
Altro spunto di riflessione suscitato dalla domanda e' se gli animali si pentano e promettano a se' stessi di non rifarlo?
Nella domanda vengono paragonati il pentimento dell'animale a quello dell'uomo, queste due componenti vengono poste su uno stesso livello. Un animale che uccide lo fa' perche' reagisce a degli stimoli ma PUO' andare oltre questo come l'uomo? Cioe', se la domanda avesse senso dovrebbe avere senso dire che l'animale ha la capacita' di rendersi conto di aver sbagliato... se ce l'ha (ma non ce l'ha) in base a quali valori e' il suo giudizio? Il fatto che noi addestriamo un animale non vuol dire che lui abbia coscienza dell'errore in se' ma semplicemente di fare qualcosa per avere un'altra cosa. L'uomo invece si pente e anche se stupra PUO' essere che un giorno chieda perdono, che un giorno diventi una nuova persona... o tutti quelli che stuprano possono gia' morire? E se fosse nostro figlio o nostro padre o nostro fratello o una persona che amiamo che stupra un'altra, mi chiedo la penseremmo allo stesso modo? L'uomo puo' pentirsi ci DOBBIAMO credere, ma l'animale non credo che abbia questa dote...o no? E se non ci crediamo allora e' naturale pensare che possa essere ammazzato.
Penso che scientificamente parlando si possa ammettere che l'animale sia "inferiore" almeno nelle sue capacita' cognitive.

Dal punto di vista spirituale le rotte sono molteplici e meno definite quindi non posso far altro che andare verso quelle per me piu' credibili e che danno piu' frutti. Facendo un viaggio e passando per teologi come Tommaso d'Acquino e filosofi come Socrate, Aristotele e Platone il concetto di anima ha avuto delle evoluzioni ed e' andato differenziandosi da quello di componente spirituale interna dell'uomo a componente unificatrice di corpo e spirito. Analizzando quindi questi passaggi si puo' dire che lo spirito sia parte di tutti gli esseri viventi tanto da poter dire, in una visione teologica, che lo spirito e il soffio divino da cui origina (nell'etimo spirito richiama infatti proprio al pneuma da cui proviene) sia lo stesso.

Papa Giovanni Paolo II nel 1990 si espresse in tali termini: "La Genesi ci mostra Dio che soffia sull'uomo il suo alito di vita. C'è dunque un soffio, uno spirito che assomiglia al soffio e allo spirito di Dio. Gli animali non ne sono privi."

Quindi lo spirito lo hanno tutti cosi' come la carne. Sembra a questo punto mancare una componente fondamentale... l'anima, la nostra anima per cui Gesu' stesso e' morto.
L'anima diviene unificatrice in toto di ogni nostro dono (o elemento) e in effetti questa conoscenza e' coerente a una sensazione unica a cui solo l'uomo riesce ad arrivare, quella percezione di insieme corpo e spirito che si muovono. L'uomo spesso ne esalta una o l'altra ma credo che l'anima e quella affiliazione divina di cui si fa' portatrice possa prendere parte della nostra vita solo se ci si rende conto che lo spirito e il corpo dovranno mettersi da parte per ospitarla. Beati quindi i poveri di Spirito perche' loro metteranno da parte questo spirito per poter dare spazio all'anima. Cosa soddisfa pienamente il bisogno d'armonia dell'uomo se non il vivere nell'unione di corpo e spirito? Penso a chi crede che i piaceri del corpo siano il massimo ma forse non ha mai provato i piaceri che lo spirito e il corpo insieme possano dare.
Quindi e' prorpio questa unificazione, di cui Tommaso D'Aquino ne aveva intuito gia' la verita', che non appartiene al mondo animale, l'unificazione del tutto di cui l'anima e con essa Dio e' portatrice.

Da questo punto credo inizi la confusione, la stessa e identica confusione che inizia per chi ha potere, per chi amministra, per chi in un certo qual modo e' "superiore" a un altro e ha il dominio...eh si' perche' anche tra noi uomini c'e' chi e' superiore e chi e' inferiore almeno per posizione sociale, lavorativa, etc. Il passaggio da superiore a dominatore, soppressore, dittatore e approfittatore e' breve ma inesorabile nelle sue conseguenze. Il passaggio non e' lungimirante e sembra spesso indolore ma alla lunga arriva il colpo su chi ha confuso la superiorita' con la supremazia, e il colpo arriva dalla rottura di quell'equilibrio che salva la sua stessa esistenza. Lo scotto si paga in quella scotomia, quella miopia che non ci ha reso consapevoli che la superiorita' e' responsabilita', un concetto cosi' semplice che senza andare tanto in alto e' ben chiaro sin da fonti fumettistiche ben note come Spiderman : il potere e' responsabilita'.


Detto questo e' necessario capire il perche' si arrivi a dover sopprimere un'animale. Se dovesse essere necessario forse dovrebbe esserlo solo nel caso in cui non ci sia altra via per tutelare l'uomo, ma che non ci sia altra via dopo averla cercata. Ad esempio mantenere un animale costa piu' di dare sostentamento a un bambino che muore di fame...sarebbe giusto perseverare nel tenerlo in vita se dall'altra ho un bambino morente? E' giusto mantenere in vita un cane (spendendo soldi perche' va anche curato oltre che nutrito) rinchiuso in un canile perche' aggressivo per chiunque, anche nel caso in cui si possano destinare quelle energie per salvare una vita umana o quando so' che quel cane potrebbe uccidere se lasciato per strada? E quando dico giusto non e' il giusto egoistico fine a un essere umano ma il giusto in una visione ampia del termine, nella visione di permettere che un essere umano continui a vivere nel mondo. Si potrebbe allora dire "ma se questo essere umano e' infame tanto da stuprare e uccidere a cosa serve?". In questo caso pero' ignoriamo il POSSIBILE che questo essere umano possa essere, e questo possibile, questo divenire, questa possibilita' potrebbe avvenire anche per pochissimo tempo, intendo la nostra dimensione di tempo. Dobbiamo pero' valutare che un nostro nanosecondo vissuto in Dio e' l'eterno. Il tempo dell'eterno e' nell'ora, l'eterno non ha altri tempi. Se accade anche per un brevissimo lasso di tempo che lo supratore e' una nuova persona, qull'attimo e' eterno.
A questo punto ci si puo' chiedere se possiamo amare un animale? Io lo faccio, allo stesso modo di un panorama, di un sole che sorge ma siamo sicuri che sono degni dello stesso identico amore destinato alle persone? Dello stesso affetto, in virtu' di tutto quello detto finora? Gli animali ci hanno trasportato per milioni di anni (e lo fanno ancora), sono nostri fedeli compagni, sanno fare anche cio' che l'uomo non sa' fare di suo come volare e vivere sott'acqua e spesso il vero contatto con loro ci fa' rendere conto da dove veniamo e quanto sia meravigliosa la semplicita' della natura. Uccidere una zanzara e qualsiasi animale non DEVE essere fatto gratuitamente ma se veramente necessario qualora comprometta la nostra esistenza, la nostra salute.

E' vero l'uomo PUO' comportarsi come un animale e anche peggio ma non perche' non ha altra scelta, lui sceglie di essere un animale anche se puo' essere altro. Un animale puo' fare questa scelta?
Io credo che gli animali e la natura siano da rispettare in quanto vivi come gia' detto altrove (http://odo-ital-founder.blogspot.com/2010/01/il-rispettoma-perche.html) e non solo, credo che vadano trattati con la delicatezza e il bene di cui la loro vita e' degna.
Ragionando su un asse verticale di nostra dominanza sugli animali, quell'asse tanto consumato, si puo' affermare che l'uomo sia superiore agli animali ma non credo che la superiorita' giustifichi il sentirsi tanto superiore ad essi, ne giustifichi la superbia e ogni azione, ne giustifichi le efferratezze gratuite che la natura deve subire gratuitamente o per il benessere superfluo dell'uomo. Se l'uomo e' superiore (e io credo lo sia) dovrebbe anche rendersi conto che lo e' di molto poco, anzi di pochissimo e avolte quasi ma dico quasi per nulla... quasi. Il dominio e la superiorita' sono stati oggetto di infamie da parte dell'uomo perche' la sua poca lungimiranza in molti casi lo ha portato a distruggere. In realta' dominio vuol dire responsabilita' di cio' che si domina e questa dimensione lascia spazio a una coordinata orizzontale e di armonia con la natura che l'egoismo umano puo' portare a ignorare.

Il rispetto per cio' che l'uomo puo' essere, dovrebbe portarci a credere che un'animale sia meno di un uomo, ma cio' che noi possiamo essere l'uomo puo' negarlo a se' stesso restando nella sua miseria, una miseria che puo' anche essere meno di un animale. La riflessione sugli animali e la natura ci offre una riflessione anche sulla nostra miseria, quella miseria che S.Francesco aveva capito tanto da insegnarci a non sentirci superiori in quanto uomini ma superiori solo e soltanto per la scelta di andare oltre ogni cosa di questo mondo. L'uomo forse non e' poi tanto superiore agli animali ma puo' esserlo se vuole e lo sara' comunque solo se riuscira' ad essere benevolo con il suo mondo e vivendo in armonia con esso.
Quindi se dovessimo chiederci perche' i cani che mordono si debbano sopprimere e un uomo che stupra no, allora dovremmo prima chiederci seriamente se sopprimiamo un cane per salvare la vita di un essere umano e se' cosi' fosse vuol dire che lo facciamo per un uomo che PUO' essere, per un uomo che PUO' andare oltre e non per un uomo che e' oltre o e' di suo tanto superiore agli animali; lo facciamo perche' scommettiamo su cio' che l'essere umano e' capace di essere.




Per chi e' cattolico come me ricordo le parole dei Papi in tal senso:


Papa Giovanni Paolo II nel 1990 si espresse in tali termini: "La Genesi ci mostra Dio che soffia sull'uomo il suo alito di vita. C'è dunque un soffio, uno spirito che assomiglia al soffio e allo spirito di Dio. Gli animali non ne sono privi."
Giovanni XXIII: " Se mi dicessero che per ottenere i miei scopi dovrei uccidere una formica io non l'ucciderei ".
Paolo VI, se non erro, rivolto ad un bambino che lamentava la morte di un suo animale: "Gli animali sono la parte più piccola della Creazione divina ma noi un giorno li rivedremo nel Mistero di Cristo".
Papa Luciani: "Uomo, vegetali, animali siamo tutti nella stessa barca; non si tocca l'uno senza che a lungo andare non si danneggi l'altro".
Giovanni Paolo II nel "Redemptoris Hominis": "Padroni e custodi intelligenti e nobili della natura e non sfruttatori e distruttori senza alcun riguardo" Ed ancora il Papa polacco : "E' necessario e urgente seguire l'esempio del povero di Assisi e decidere di abbandonare sconsiderate forme di dominio, cattura e custodia verso tutte le creature"

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