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Volare in terra e camminare in cielo

domenica 26 giugno 2016

sabato 18 giugno 2016

L'omosessualità e la Parola di Dio

Per chi dice di credere, non penso si tratti tanto di dire "secondo me" o "secondo lui" ma semplicemente cercare di capire queste parole di amore e farle capire a chi vogliamo bene perché sono per il bene di tutti e sono fatte per essere incarnate in tutti:

Vecchio Testamento

Genesi 18:20 "Disse allora il Signore: «Il grido di Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!»."

Genesi 19: 7-8 “… no, fratelli miei, non fate del male! Sentite, io ho due figlie che non hanno ancora conosciuto uomo, lasciate che ve le porti e fate loro quel che vi piace, purchè non facciate nulla a questi uomini…”

Giudici 19:23-24 “...no, fratelli miei, non fate una cattiva azione; dal momento che questo uomo è venuto in casa mia, non dovete commettere questa infamia! Ecco mia figlia che è vergine, io ve la condurrò fuori, abusatene e fatele quello che vi pare; non dovete commettere questa infamia!”

Levitico 18:22: “ Non avrai con maschio relazioni come si hanno con donna. E’ abominio”

Nuovo Testamento
1 Corinzi 6,9-10: “ Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il Regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti...erediteranno il regno di Dio”.

1 Timoteo 1,9-10: “La legge non è fatta per il giusto, ma per...i fornicatori, i pervertiti, i trafficanti di uomini, i falsi, gli spergiuri e per ogni altra cosa che è contraria alla sana dottrina”.

Romani 1, 18-32: “...Dio li ha abbandonati a passioni infami: le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura: egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con le donne, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s’addiceva al loro traviamento”.

Gesù: "Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: 5 Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola?" (Mt 19,4)

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La mia dottrina non è mia



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CRISTIANO


Dall''infallibilità alla riverenza

“Di questa infallibilità il romano Pontefice, capo del collegio dei vescovi, fruisce in virtù del suo ufficio, quando, quale supremo pastore e dottore di tutti i fedeli che conferma nella fede i suoi fratelli (cfr. Lc 22,32), sancisce con atto definitivo una dottrina riguardante la fede e la morale. Perciò le sue definizioni giustamente sono dette irreformabili per se stesse e non in virtù del consenso della Chiesa, essendo esse pronunziate con l'assistenza dello Spirito Santo a lui promessa nella persona di san Pietro, per cui non hanno bisogno di una approvazione di altri, né ammettono appello alcuno ad altro giudizio” 
(Lumen gentium 25 - Concilio Vaticano II)

“Questo assenso religioso della volontà e della intelligenza lo si deve in modo particolare prestare al magistero autentico del romano Pontefice, anche quando non parla «ex cathedra». Ciò implica che il suo supremo magistero sia accettato con riverenza, e che con sincerità si aderisca alle sue affermazioni in conformità al pensiero e in conformità alla volontà di lui manifestatasi che si possono dedurre in particolare dal carattere dei documenti, o dall'insistenza nel proporre una certa dottrina, o dalla maniera di esprimersi” 
(Lumen gentium 25 - Concilio Vaticano II)


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lunedì 13 giugno 2016

Veritas in veritate

Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa;
21:15 io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
21:16 Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi;
21:17 sarete odiati da tutti a causa del mio nome.
21:18 Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
21:19 Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.

(Luca 21,14)

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venerdì 10 giugno 2016

Ammonire con misericordia

"È nostro compito ammonire chi sbaglia, denunciando la cattiveria e l’ingiustizia di certi comportamenti, al fine di liberare le vittime e sollevare chi è caduto (...) È nostro precipuo compito affermare la verità con amore. Solo parole pronunciate con amore e accompagnate da mitezza e misericordia toccano i cuori di noi peccatori. Parole e gesti duri o moralistici corrono il rischio di alienare ulteriormente coloro che vorremmo condurre alla conversione e alla libertà, rafforzando il loro senso di diniego e di difesa"
(Papa Francesco nel Messaggio per la Giornata delle Comunicazioni Sociali 2016)

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Contatti

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