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Volare in terra e camminare in cielo

domenica 10 giugno 2018

Crediamo, perciò parliamo.

"Fratelli, animati da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: «Ho creduto, perciò ho parlato», anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. Tutto infatti è per voi, perché la grazia, accresciuta a opera di molti, faccia abbondare l’inno di ringraziamento, per la gloria di Dio. Per questo non ci scoraggiamo, ma, se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore invece si rinnova di giorno in giorno. Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria: noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili, perché le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili invece sono eterne. Sappiamo infatti che, quando sarà distrutta la nostra dimora terrena, che è come una tenda, riceveremo da Dio un’abitazione, una dimora non costruita da mani d’uomo, eterna, nei cieli." (2Cor 4,13-5.1)

Le nostre sofferenze ci modellano e ci amano mentre noi non le vogliamo, ci umiliano esternamente ma ci procurano eterna gloria. Ogni ferita inferta ci vuole cambiare, così come vuole cambiare chi la infligge perchè chi di spada ferisce di spada perisce, perchè ogni spina che abbiamo nel fianco ci ricorda la nostra inutilità e abbassa la nostra superbia.

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