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Volare in terra e camminare in cielo

martedì 18 gennaio 2011

mercoledì 12 gennaio 2011

La relazione con Dio

Dio e' in me e vuole essere in relazione con me ma io lo voglio?
Come puo' Dio mettersi in comunione con me se non sono in relazione con Lui? Non puo', non puo' perche' Lui ci ama infinitamente e chi ama rispetta la liberta' che l'altro ha di scegliere, non lo costringe, fa in modo che lui voglia amarlo e non che lui debba amarlo.
La Santissima Trinita' non e' la Santa relazione tra tre diverse Santita' ma unite come una cosa sola? Gesu' non e' figlio? Maria non e' madre? Queste sono relazioni. Il Verbo fatto carne non ci ha rivelato una relazione paterna tra noi e Dio, una relazione che prima della sua venuta era servile piu' che filiale?

Forse e' necessario instaurare un rapporto personale e unico, quotidiano, partendo proprio da cio' che noi siamo, partendo dal nostro nome e accostandolo all'Altissimo: io Marco parlo con te Padre mio, io Luca parlo con te Padre mio, io Giuseppe parlo con te Padre mio, io ti amo Padre mio, io Ti ascolto Padre mio. Ma non solo, possiamo rivolgerci ai nostri fratelli Santi, a Maria e non per ultimo a Gesu' allo stesso modo, offrendo loro cio' che siamo, cosi' come siamo, loro ci accetteranno e ci perdoneranno sempre perche' loro ci amano da sempre.
Come potremo ricevere risposta se non la chiediamo, se non ci riconciliamo, se parliamo con lui una sola volta a settimana o all'anno, se lui ci invita a mangiare con lui a quel tavolo ma il nostro posto e' vuoto, se il nostro cuore non e' umile ad accettare comunque la Sua volonta'? Come potrebbe il Padre capire l'importanza di cio' che si chiede se a volte non insistiamo come dei figli disperati con un papa' che non ci ascolta?

Le cose hanno senso se non c'e' un contesto, un qualcosa entro la quale le mettiamo in relazione? Noi stessi ci mettiamo in relazione con una persona, con un obiettivo, con un progetto, con un valore per dare senso alla nostra vita.
Come poter discernere delle lacrime di gioia da lacrime di dolore se non le si mettono in relazione all'intero viso o a volte all'intero corpo? Come distinguere un sorriso gioioso da uno falso o sarcastico senza questa relazione con l'intero volto, con gli occhi o l'intero corpo?
Come poter fare un coro se non ci mettiamo in relazione con lo stesso ritmo, lo stesso testo, lo stesso maestro?
Come poter capire se un gatto innanzi a noi e' normale che ci sia se non sappiamo di essere in Italia o al Polo Nord?
Se qualcuno ci dicesse ''questo e' tuo padre'' presentandoci uno sconosciuto, noi potremmo da subito amarlo, capirlo, condividere con lui gioie e sofferenze, abbracciarlo con amore, capire il senso di cio' che ci dice, essere fratello amorevole dei suoi figli? Difficile se non impossibile.

Inoltre viene da chiedersi perche' per dare senso alla nostra vita ci mettiamo in relazione semplicemente con quella cosa o l'altra, noi soli con quel valore o in due con quel valore o in gruppo con quel valore? Perche' invece non ci mettiamo tutti in relazione con chi sposa tutti i valori? Non avrebbe tutto ancor piu' senso per ciascuno di noi?

Se non abbiamo punti di riferimento caleidoscopici a cui guardare, a cui parlare, infiniti nel loro spettro, se guardiamo dalla parte sbagliata, potremo avere la possibilita' di cogliere il colore di quello che ci succede, potremo avere mai la possibilita' di dare senso alla morte, alla sofferenza, al tradimento, al male? Se il nostro riferimento, la nostra relazione e' con un Dio particolare, relativo solo a noi e non universale, un Dio che viene da noi stessi, dal nostro piccolo spettro, potrebbe succedere ad esempio che inizi a prendere forma in me un Dio punitore che fa belli i ricchi e manda in disgrazia i poveri, in altri potrebbe prender forma un Dio lontano e ingiusto che uccide i piu' piccoli e manda terremoti colpendo anche innocenti. Potrebbe prender forma un Dio che ci ha lasciato soli, un Dio senza figli, un Dio solo per pochi. Senza il legame fiducioso con una verita' vera per tutti, un bene vero per tutti, molto potrebbe non aver senso perche' per me Dio e' questo, per te Dio e' quest'altro e allora capirsi, condividere, dialogare, comprendere, diventa difficile, a volte impossibile spesso senza senso.

Forse dovremmo essere piu' attenti a quando il Signore passa, a quando ci tende la mano, ci invita, ci propone il suo amore, dovremmo cercare di non lasciare che lui vada via ma che resti sempre qui con noi, in noi e ci sveli il nome del suo amato figlio prediletto. Dio e' anche Spirito e in tale forma lui puo' manifestarsi a noi, in tale forma soffia verso di noi. Dovremmo forse accettarlo per com'e' come lui accetta noi per come siamo e deciderci per questa relazione speciale, di gioia, di grazia, materna, paterna.
Gesu' ha svelato la via, ci incoraggia, ci ha detto come porci nei confronti di Dio: noi siamo figli, la relazione che Lui ci propone e' una relazione d'amore che misteriosamente si manifesta nella massima sofferenza e nella massima gioia, due elementi che, guarda caso, se il nostro cuore si apre ad essi con fiducia, uniscono, ci saldano gli uni agli altri come null'altro, due elementi di comunione che ci rendono... incredibilmente... tutti uguali, tutti fratelli, tutti figli.

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mercoledì 5 gennaio 2011

Come i magi

I magi, i sapienti possono trovarTi Gesu' se si affidono solo alla loro intelligenza, alla loro ragione, a cio' che sanno da loro stessi? Come Tu ci insegni, non potrebbero mai, ma potrebbero sempre dire che il Natale non esiste, che Tu Cristo mio, nostro Signore non risulTi da nessuna parte. Ci sono cose che non si spiegano e non si trovano con la sola testa ma con la fede di un bambino, con gli occhi e il cuore di un infante. Che gli increduli non biasimino un bambino se crede a cio' che e' impossibile alla mente ma che sorridano amorevolmente alla sua ingenuita'. Noi uomini non sappiamo e non possiamo sapere tutto perche' non siamo onniscienti. A volte e' necessario abbandonare ogni cosa acquisita con i sensi e, con umilta', seguire una stella cometa in cielo, la luce, che seppur incredibile, con passo sicuro, ci conduce a te e ci rivela il figlio di Dio fatto uomo per noi.

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A tempo

Come ogni musica e' a tempo e il tempo ci dice quando suonare, quando cantare, quando ballare, quando muovere la pennata di una chitarra, quando vibrare le corde della nostra voce, cosi' Signore Tu in ogni istante, ora, adesso batti il tempo della vita nostra, batti il tempo del nostro cuore, batti ogni tempo per te, con te, in te.

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