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Odo Ital the founder
Volare in terra e camminare in cielo
domenica 10 giugno 2018
Crediamo, perciò parliamo.
Le nostre sofferenze ci modellano e ci amano mentre noi non le vogliamo, ci umiliano esternamente ma ci procurano eterna gloria. Ogni ferita inferta ci vuole cambiare, così come vuole cambiare chi la infligge perchè chi di spada ferisce di spada perisce, perchè ogni spina che abbiamo nel fianco ci ricorda la nostra inutilità e abbassa la nostra superbia.
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domenica 3 dicembre 2017
Se tu squarciassi i cieli e scendessi!
Dal libro del profeta Isaia 63,16b-17.19b; 64,1-7
Tu, Signore, tu sei nostro padre, da sempre ti chiami nostro redentore. Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire il nostro cuore, così che non ti tema? Ritorna per amore dei tuoi servi, per amore delle tribù, tua eredità. Se tu squarciassi i cieli e scendessi! Davanti a te sussulterebbero i monti. Quando tu compivi cose terribili che non attendevamo, tu scendesti e davanti a te sussultarono i monti. Mai si udì parlare da tempi lontani, orecchio non ha sentito, occhio non ha visto che un Dio, fuori di te, abbia fatto tanto per chi confida in lui. Tu vai incontro a quelli che praticano con gioia la giustizia e si ricordano delle tue vie. Ecco, tu sei adirato perché abbiamo peccato contro di te da lungo tempo e siamo stati ribelli. Siamo divenuti tutti come una cosa impura, e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia; tutti siamo avvizziti come foglie, le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento. Nessuno invocava il tuo nome, nessuno si risvegliava per stringersi a te; perché tu avevi nascosto da noi il tuo volto, ci avevi messo in balìa della nostra iniquità. Ma, Signore, tu sei nostro padre; noi siamo argilla e tu colui che ci plasma, tutti noi siamo opera delle tue mani.
lunedì 28 agosto 2017
La vera Carità per s.Agostino
“Se volete conservare la carità, fratelli, innanzitutto non pensate che essa sia avvilente e noiosa; non pensate che essa si conservi in forza di una certa mansuetudine, anzi di remissività e di negligenza. Non così essa si conserva. Non credere allora di amare il tuo servo, per il fatto che non lo percuoti; oppure che ami tuo figlio, per il fatto che non lo castighi; o che ami il tuo vicino allorquando non lo rimproveri; questa non è carità, ma trascuratezza. Sia fervida la carità nel correggere, nell’emendare… Non voler amare l’errore nell’uomo, ma l’uomo; Dio infatti fece l’uomo, l’uomo invece fece l’errore. Ama ciò che fece Dio, non amare ciò che fece l’uomo stesso…Anche se qualche volta ti mostri crudele, ciò avvenga per il desiderio di correggere. Ecco perché la carità è simboleggiata dalla colomba che venne sopra il Signore. Quella figura cioè di colomba, con cui venne lo Spirito Santo per infondere la carità in noi. Perché questo? Una colomba non ha fiele: tuttavia in difesa del nido combatte col becco e con le penne, colpisce senza amarezza. Anche un padre fa questo; quando castiga il figlio, lo castiga per correggerlo…ma è senza fiele. Tali siate anche voi verso tutti… Chi è quel padre che non dà castighi? E tuttavia sembra che egli infierisca. L’amore infierisce, la carità infierisce: ma infierisce, in certo qual modo, senza veleno, al modo delle colombe e non dei corvi”. (Omelia di s.Agostino)
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domenica 2 aprile 2017
martedì 22 novembre 2016
domenica 30 ottobre 2016
mercoledì 12 ottobre 2016
Sulla Comunione sulla mano
Istituzione dell'Eucaristia“Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi».” (Lc 22,19)
Spesso, da chi a favore della comunione sulla mano, si sente parlare del fatto che nell'ultima cena Gesù diede il suo corpo nelle mani e non nella bocca. C'è da osservare che:
1. Nel passo evangelico non si dice la modalità in cui Gesù diede il pane e quindi non è possibile affermare con certezza come lo distribuì
2. Si può però affermare con certezza che, anche se distribuito sulle mani, lui lo diede agli apostoli, sacerdoti consacrati a Lui
L’origine di una simile prassi
- vi è un permesso e indulgenza di riceverla in mano
«IL CORPO DI CRISTO APPARTIENE Al SACERDOTI... ESSO NON SIA TOCCATO DA ALCUNO CHE NON SIA CONSACRATO»!
Tra le tante testimonianze dei santi sul tema
"Dovunque vado nel mondo intero, la cosa che mi rende più triste è guardare la gente ricevere la Comunione sulla mano." (Beata Madre Teresa di Calcutta,St. Agnes Church, New York, 1989)
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giovedì 22 settembre 2016
Niente di nuovo sotto il sole
Dal libro del Qoelet.
Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
vanità delle vanità: tutto è vanità.
Quale guadagno viene all'uomo
per tutta la fatica con cui si affanna sotto il sole?
Una generazione se ne va e un'altra arriva,
ma la terra resta sempre la stessa.
Il sole sorge, il sole tramonta
e si affretta a tornare là dove rinasce.
Il vento va verso sud e piega verso nord.
Gira e va e sui suoi giri ritorna il vento.
Tutti i fiumi scorrono verso il mare,
eppure il mare non è mai pieno:
al luogo dove i fiumi scorrono,
continuano a scorrere.
Tutte le parole si esauriscono
e nessuno è in grado di esprimersi a fondo.
Non si sazia l'occhio di guardare
né l'orecchio è mai sazio di udire.
Quel che è stato sarà
e quel che si è fatto si rifarà;
non c'è niente di nuovo sotto il sole.
C'è forse qualcosa di cui si possa dire:
«Ecco, questa è una novità»?
Proprio questa è già avvenuta
nei secoli che ci hanno preceduto.
Nessun ricordo resta degli antichi,
ma neppure di coloro che saranno
si conserverà memoria
presso quelli che verranno in seguito.
domenica 18 settembre 2016
Preghiera di Padre G.Amorth
(Padre Gabriele Amorth, Modena, 1º maggio 1925 – Roma, 16 settembre 2016)
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domenica 28 agosto 2016
Libertà, dono del Padre
domenica 7 agosto 2016
lunedì 11 luglio 2016
Essere buono come il samaritano... ma dovremmo essere anche samaritani?
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa' questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all'albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va' e anche tu fa' così».
Paolo VI terminò il concilio vaticano con queste parole:
"amare l’uomo, diciamo, non come strumento, ma come primo termine verso il supremo termine trascendente, principio e ragione d’ogni amore. E allora questo Concilio tutto si risolve nel suo conclusivo significato religioso, altro non essendo che un potente e amichevole invito all’umanità d’oggi a ritrovare, per via di fraterno amore, quel Dio «dal Quale allontanarsi è cadere, al Quale rivolgersi è risorgere, nel Quale rimanere è stare saldi, al Quale ritornare è rinascere, nel Quale abitare è vivere» (S. August., Solil. 1, 1, 3; P. L. 32, 870)."
domenica 26 giugno 2016
sabato 18 giugno 2016
L'omosessualità e la Parola di Dio
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Dall''infallibilità alla riverenza
“Questo assenso religioso della volontà e della intelligenza lo si deve in modo particolare prestare al magistero autentico del romano Pontefice, anche quando non parla «ex cathedra». Ciò implica che il suo supremo magistero sia accettato con riverenza, e che con sincerità si aderisca alle sue affermazioni in conformità al pensiero e in conformità alla volontà di lui manifestatasi che si possono dedurre in particolare dal carattere dei documenti, o dall'insistenza nel proporre una certa dottrina, o dalla maniera di esprimersi”
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lunedì 13 giugno 2016
Veritas in veritate
venerdì 10 giugno 2016
Ammonire con misericordia
domenica 29 maggio 2016
Grazie apostolo di istruirci in questo
Il Magistero in uno scrigno
(“Dio o niente” - Cardinale Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino)
sabato 14 maggio 2016
giovedì 12 maggio 2016
"Accogliete la parola i Dio non come parola di uomini, ma qual è veramente:parola di Dio"
mercoledì 6 aprile 2016
Chi fa la verità viene verso la luce
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
martedì 29 marzo 2016
O Croce di Cristo!
O Croce di Cristo, ancora oggi ti vediamo eretta nelle nostre sorelle e nei nostri fratelli uccisi, bruciati vivi, sgozzati e decapitati con le spade barbariche e con il silenzio vigliacco.
O Croce di Cristo, ancora oggi ti vediamo nei volti dei bambini, delle donne e delle persone, sfiniti e impauriti che fuggono dalle guerre e dalle violenze e spesso non trovano che la morte e tanti Pilati con le mani lavate.
O Croce di Cristo, ancora oggi ti vediamo nei dottori della lettera e non dello spirito, della morte e non della vita, che invece di insegnare la misericordia e la vita, minacciano la punizione e la morte e condannano il giusto.
O Croce di Cristo, ancora oggi ti vediamo nei ministri infedeli che invece di spogliarsi delle proprie vane ambizioni spogliano perfino gli innocenti della propria dignità.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei cuori impietriti di coloro che giudicano comodamente gli altri, cuori pronti a condannarli perfino alla lapidazione, senza mai accorgersi dei propri peccati e colpe.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei fondamentalismi e nel terrorismo dei seguaci di qualche religione che profanano il nome di Dio e lo utilizzano per giustificare le loro inaudite violenze.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi in coloro che vogliono toglierti dai luoghi pubblici ed escluderti dalla vita pubblica, nel nome di qualche paganità laicista o addirittura in nome dell’uguaglianza che tu stesso ci hai insegnato.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei potenti e nei venditori di armi che alimentano la fornace delle guerre con il sangue innocente dei fratelli e danno ai loro figli da mangiare il pane insanguinato.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei traditori che per trenta denari consegnano alla morte chiunque.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei ladroni e nei corrotti che invece di salvaguardare il bene comune e l’etica si vendono nel misero mercato dell’immoralità.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi negli stolti che costruiscono depositi per conservare tesori che periscono, lasciando Lazzaro morire di fame alle loro porte.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei distruttori della nostra “casa comune” che con egoismo rovinano il futuro delle prossime generazioni.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi negli anziani abbandonati dai propri famigliari, nei disabili e nei bambini denutriti e scartati dalla nostra egoista e ipocrita società.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nel nostro Mediterraneo e nel mar Egeo divenuti un insaziabile cimitero, immagine della nostra coscienza insensibile e narcotizzata.
O Croce di Cristo, immagine dell’amore senza fine e via della Risurrezione, ti vediamo ancora oggi nelle persone buone e giuste che fanno il bene senza cercare gli applausi o l’ammirazione degli altri.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei ministri fedeli e umili che illuminano il buio della nostra vita come candele che si consumano gratuitamente per illuminare la vita degli ultimi.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei volti delle suore e dei consacrati - i buoni samaritani - che abbandonano tutto per bendare, nel silenzio evangelico, le ferite delle povertà e dell’ingiustizia.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei misericordiosi che trovano nella misericordia l’espressione massima della giustizia e della fede.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nelle persone semplici che vivono gioiosamente la loro fede nella quotidianità e nell’osservanza filiale dei comandamenti.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei pentiti che sanno, dalla profondità della miseria dei loro peccati, gridare: Signore ricordati di me nel Tuo regno!
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei beati e nei santi che sanno attraversare il buio della notte della fede senza perdere la fiducia in te e senza pretendere di capire il Tuo silenzio misterioso.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nelle famiglie che vivono con fedeltà e fecondità la loro vocazione matrimoniale.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei volontari che soccorrono generosamente i bisognosi e i percossi.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei perseguitati per la loro fede che nella sofferenza continuano a dare testimonianza autentica a Gesù e al Vangelo.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei sognatori che vivono con il cuore dei bambini e che lavorano ogni giorno per rendere il mondo un posto migliore, più umano e più giusto.
In te Santa Croce vediamo Dio che ama fino alla fine, e vediamo l’odio che spadroneggia e acceca i cuori e le menti di coloro preferiscono le tenebre alla luce.
O Croce di Cristo, Arca di Noè che salvò l’umanità dal diluvio del peccato, salvaci dal male e dal maligno! O Trono di Davide e sigillo dell’Alleanza divina ed eterna, svegliaci dalle seduzioni della vanità! O grido di amore, suscita in noi il desiderio di Dio, del bene e della luce.
O Croce di Cristo, insegnaci che l’alba del sole è più forte dell’oscurità della notte. O Croce di Cristo, insegnaci che l’apparente vittoria del male si dissipa davanti alla tomba vuota e di fronte alla certezza della Risurrezione e dell’amore di Dio che nulla può sconfiggere od oscurare o indebolire. Amen!
(Papa Francesco 25/3/16 - Via Crucis)
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Gioia pasquale, gioia cristiana. L'insegnamento di san Francesco d'Assisi.
San Francesco assicurava che la letizia spirituale è il rimedio più sicuro contro le mille insidie e astuzie del nemico. Diceva infatti: "Il diavolo esulta soprattutto, quando può rapire al servo di Dio il gaudio dello spirito. Egli porta della polvere, che cerca di gettare negli spiragli, per quanto piccoli della coscienza e così insudiciare il candore della mente e la mondezza della vita. Ma se la letizia di spirito riempie il cuore, inutilmente il serpente tenta di iniettare il suo veleno mortale. I demoni non possono recare danno al servo di Cristo, quando lo vedono santamente giocondo. Se invece l'animo è malinconico, desolato e piangente, con tutta facilità o viene sopraffatto dalla tristezza o è trasportato alle gioie frivole ".
Per questo il Santo cercava di rimanere sempre nel giubilo del cuore, di conservare l'unzione dello spirito e l'olio della letizia. Evitava con la massima cura la malinconia, il peggiore di tutti i mali, tanto che correva il più presto possibile all'orazione, appena ne sentiva qualche cenno nel cuore.
"Il servo di Dio - spiegava - quando è turbato, come capita, da qualcosa, deve alzarsi subito per pregare, e perseverare davanti al Padre Sommo sino a che gli restituisca la gioia della sua salvezza. Perché, se permane nella tristezza, crescerà quel male babilonese e, alla fine, genererà nel cuore una ruggine indelebile, se non verrà tolta con le lacrime. (Fonti Francescane, 709).
(Don Nello)
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venerdì 25 marzo 2016
Orfano
sabato 12 marzo 2016
L'Eucaristia e la massima attenzione al Corpo di Cristo di chi ha bisogno della misericordia di Dio
36 Uno dei farisei lo invitò a pranzo; ed egli, entrato in casa del fariseo, si mise a tavola. 37 Ed ecco, una donna che era in quella città, una peccatrice, saputo che egli era a tavola in casa del fariseo, portò un vaso di alabastro pieno di olio profumato; 38 e, stando ai piedi di lui, di dietro, piangendo, cominciò a rigargli di lacrime i piedi; e li asciugava con i suoi capelli; e gli baciava e ribaciava i piedi e li ungeva con l'olio. 39 Il fariseo che lo aveva invitato, veduto ciò, disse fra sé: «Costui, se fosse profeta, saprebbe che donna è questa che lo tocca; perché è una peccatrice». 40 E Gesù, rispondendo gli disse: «Simone, ho qualcosa da dirti» [...] E, voltatosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Io sono entrato in casa tua, e tu non mi hai dato dell'acqua per i piedi; ma lei mi ha rigato i piedi di lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 45 Tu non mi hai dato un bacio; ma lei, da quando sono entrato, non ha smesso di baciarmi i piedi. 46 Tu non mi hai versato l'olio sul capo; ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. 47 Perciò, io ti dico: i suoi molti peccati le sono perdonati, perché ha molto amato; ma colui a cui poco è perdonato, poco ama».
giovedì 7 gennaio 2016
martedì 15 dicembre 2015
Noi farisei
Mi chiamate vostra LUCE e non mi vedete.
Mi chiamate la VERITA' e non mi credete.
Mi chiamate la VIA e non mi seguite.
Mi chiamate la VITA e non mi desiderate.
Dite che sono SAGGIO e non mi obbedite.
Dite che sono BELLO e non mi amate.
Dite che sono RICCO e non mi domandate niente.
Dite che sono GIUSTO e non mi temete.
Dite che sono ETERNO e non mi cercate.
Dite che sono MISERICORDIA e non avete fiducia.
Dite che sono NOBILE e non mi servite.
Dite che sono ONNIPOTENTE e non mi adorate.
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venerdì 11 dicembre 2015
Perchè a volte è necessario fare del bene allontanadosi e proteggendosi
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mercoledì 9 dicembre 2015
Giubileo della Misericordia nel segno della Beata Vergine Maria
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lunedì 7 settembre 2015
mercoledì 3 giugno 2015
Chi non rispetta il Figlio morira' dopo tanta pazienza e amore
domenica 24 maggio 2015
Tutto cio' che il Padre possiede e' mio
domenica 8 giugno 2014
Spirito Santo
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sabato 7 giugno 2014
Pentecoste
Madre de’ Santi, immagine
Della città superna;
Del Sangue incorruttibile
Conservatrice eterna;
Tu che, da tanti secoli,
Soffri, combatti e preghi,
Che le tue tende spieghi
Dall’uno all’altro mar;
Campo di quei che sperano;
Chiesa del Dio vivente;
Dov’eri mai? qual angolo
Ti raccogliea nascente,
Quando il tuo Re, dai perfidi
Tratto a morir sul colle
Imporporò le zolle
Del suo sublime altar?
E allor che dalle tenebre
La diva spoglia uscita,
Mise il potente anelito
Della seconda vita;
E quando, in man recandosi
Il prezzo del perdono,
Da questa polve al trono
Del Genitor salì;
Compagna del suo gemito,
Conscia de’ suoi misteri,
Tu, della sua vittoria
Figlia immortal, dov’eri?
In tuo terror sol vigile.
Sol nell’obblio secura,
Stavi in riposte mura
Fino a quel sacro dì,
Quando su te lo Spirito
Rinnovator discese,
E l’inconsunta fiaccola
Nella tua destra accese
Quando, segnal de’ popoli,
Ti collocò sul monte,
E ne’ tuoi labbri il fonte
Della parola aprì.
Come la luce rapida
Piove di cosa in cosa,
E i color vari suscita
Dovunque si riposa;
Tal risonò moltiplice
La voce dello Spiro:
L’Arabo, il Parto, il Siro
In suo sermon l’udì.
Adorator degl’idoli,
Sparso per ogni lido,
Volgi lo sguardo a Solima,
Odi quel santo grido:
Stanca del vile ossequio,
La terra a lui ritorni:
E voi che aprite i giorni
Di più felice età,
Spose che desta il subito
Balzar del pondo ascoso;
Voi già vicine a sciogliere
Il grembo doloroso;
Alla bugiarda pronuba
Non sollevate il canto:
Cresce serbato al Santo
Quel che nel sen vi sta.
Perché, baciando i pargoli,
La schiava ancor sospira?
E il sen che nutre i liberi
Invidiando mira?
Non sa che al regno i miseri
Seco il Signor solleva?
Che a tutti i figli d’Eva
Nel suo dolor pensò?
Nova franchigia annunziano
I cieli, e genti nove;
Nove conquiste, e gloria
Vinta in più belle prove;
Nova, ai terrori immobile
E alle lusinghe infide.
Pace, che il mondo irride,
Ma che rapir non può.
O Spirto! supplichevoli
A’ tuoi solenni altari;
Soli per selve inospite;
Vaghi in deserti mari;
Dall’Ande algenti al Libano,
D’Erina all’irta Haiti,
Sparsi per tutti i liti,
Uni per Te di cor,
Noi T’imploriam! Placabile
Spirto discendi ancora,
A’ tuoi cultor propizio,
Propizio a chi T’ignora;
Scendi e ricrea; rianima
I cor nel dubbio estinti;
E sia divina ai vinti
Mercede il vincitor.
Discendi Amor; negli animi
L’ire superbe attuta:
Dona i pensier che il memore
Ultimo dì non muta:
I doni tuoi benefica
Nutra la tua virtude;
Siccome il sol che schiude
Dal pigro germe il fior;
Che lento poi sull’umili
Erbe morrà non colto,
Né sorgerà coi fulgidi
Color del lembo sciolto
Se fuso a lui nell’etere
Non tornerà quel mite
Lume, dator di vite,
E infaticato altor.
Noi T’imploriam! Ne’ languidi
Pensier dell’infelice
Scendi piacevol alito,
Aura consolatrice:
Scendi bufera ai tumidi
Pensier del violento;
Vi spira uno sgomento
Che insegni la pietà.
Per Te sollevi il povero
Al ciel, ch’è suo, le ciglia,
Volga i lamenti in giubilo,
Pensando a cui somiglia:
Cui fu donato in copia,
Doni con volto amico,
Con quel tacer pudico,
Che accetto il don ti fa.
Spira de’ nostri bamboli
Nell’ineffabil riso,
Spargi la casta porpora
Alle donzelle in viso;
Manda alle ascose vergini
Le pure gioie ascose;
Consacra delle spose
Il verecondo amor.
Tempra de’ baldi giovani
Il confidente ingegno;
Reggi il viril proposito
Ad infallibil segno;
Adorna la canizie
Di liete voglie sante;
Brilla nel guardo errante
Di chi sperando muor.
(Pentecoste, A.Manzoni)
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mercoledì 30 aprile 2014
Perché cercate tra i morti colui che è vivo
Oh si la gioia! Quanto è declassata questa gioia e sostituita con il divertimento, la risata... anche con quella risata forzata per convincersi di essere felice. Ma quanto più profonda e piena è la gioia rispetto a queste piccole emozioncine!
Papa Francesco sei un'occasione per chi non crede, non un'occasione per dire "hai saputo che ha fatto Papa Francesco oggi?" ma un'occasione per dire "hai saputo che ha fatto Papa Francesco oggi per farci capire l'infinito amore di Dio per noi?".
(Udienza Generale 23/4/2014)
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La mia morte
Dove sta la morte?
Dov’è la mia morte?
Dov’è la sua vittoria?
(Ispirato da 1Cor 15, Kiko Argüello)
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mercoledì 8 gennaio 2014
Preghiera per abbellire la faccia
intervieni con urgenza
per colorare le facce scure,
lagnose, troppo sicure.
Ma a che serve esser tristi?
Ti prego, Signore,
dammi il mio buon umore quotidiano;
liberami dai mugugni e dai sospiri;
non permettere mai che mi dia
troppe preoccupazioni per quella cosa
ingombrante che si chiama “io”.
Fa’ che il sorriso sia
il mio modo di iniziare la preghiera;
che l’allegria sia la benzina
dell’anima mia.
E così un giorno
ti sentirò dire:
“tu mi hai rallegrato col tuo sorriso:
entra nella gioia eterna del mio paradiso!”.
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domenica 15 dicembre 2013
Sedurre
Se fossi seducente da chi ti condurrei amore mio? Ti condurrei a me. E allora io mi chiederei quanto poco ti amo per condurti a così tanta pochezza e miseria.
Proprio perchè ti amo non ti sedurrò mai.
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sabato 26 ottobre 2013
Una società senza perchè
Senza un senso, cosa rispondiamo a noi stessi quando faremo del bene a qualcuno?
Perchè dovremmo privarci di qualcosa per l'altro piuttosto che prevalicare l'uno sull'altro?
Perchè mai non attingere a piene mani a ciò che ho e non usarlo solo per me?
Per far sorridere qualcuno ogni tanto? E perchè? Tanto morirà come me?
LUI È UN CONDANNATO A MORTE COME ME...
Oggi faccio del bene domani sto male e non lo faccio.
Oggi faccio del bene a lui, domani non lo sopporto e non me lo filo, schiattasse pure!
Potremmo fare mille leggi di stabilità ma senza la stabilità dell'amore che non rincorre i nostri sentimenti fugaci ma che ama l'altro anche se da lui riceve odio e dolore, nessuna stabilità potrà mai esserci al mondo, nessuna base sicura, nessuna famiglia reggerà al terremoto del bene senza amore.
Eppure da bambini ci chiedevamo perchè...
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domenica 18 agosto 2013
Il Purgatorio
domenica 17 giugno 2012
Nasce dalla morte
martedì 10 aprile 2012
venerdì 3 febbraio 2012
Perche' ripeterlo
Quante volte ho detto "amore mio" a mia moglie, quante volte ho detto ti voglio bene ai miei genitori ai miei amici? Tanto e non basteranno mai e se lo faccio poco sento che dovrei farlo di piu'.
Il Santo Curato D'Ars diceva: "Mio Dio, se la mia lingua non può dire ad ogni istante: ti amo, voglio che il mio cuore te lo ripeta ogni volta che respiro".
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domenica 22 gennaio 2012
Non molliamolo mai
Il solo sentimento e le sole passioni ci lasceranno vuoti, tristi e mai liberi.
Non permettiamo mai a nessun sentimento, per quanto nobile possa sembrare, di farci mollare Gesu'.
Per quanto noi possiamo sentire di amarla, che nessuna persona su questa terra ci allontani mai dal Padre che e' nei cieli, Maria nostra madre e Gesu' nostra Salvezza, Via, Verita' e Vita!
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